Il Lockheed Constellation, noto anche come
“Connie”, è tra gli aeroplani ad elica più eleganti
e noti dell’aviazione civile. L’autore del libro è
tra i fondatori del celebre museo britannico di
Duxford e ha all’attivo decine di pubblicazioni
sull’aeronautica anglosassone, pertanto è una
garanzia sulla qualità di questa monografia,
in cui il quadrimotore Lockheed è analizzato
dal punto di vista storico, operativo e tecnico,
nel campo sia civile sia militare. I vari capitoli
ripercorrono le tappe salienti dell’evoluzione di
uno fra gli aeroplani più importanti del dopoguerra, non solo in ambito civile. Nato infatti a
fine anni ’30 da un requisito TWA per un veloce
liner a lunga autonomia da impiegare sulle rotte
“coast to coast”, in realtà l’elegante Lockheed
entrò immediatamente in servizio con l’USAAF
come C-69 già nel 1944 e, come rimarcato da
Simons, in tale periodo affrontò i rigori delle
missioni militari, affinando così la messa a
punto, pagata interamente dal governo statunitense. In tal modo, a guerra finita, la Lockheed
si trovò in una posizione dominante, con un
velivolo all’avanguardia della tecnica per la sua
grande capienza ed autonomia, esaltate dalla
peculiarità della pressurizzazione. Il capitolo
iniziale sulla genesi del quadrimotore ne narra
l’avventuroso quanto travagliato sviluppo, con
l’entrata in scena del carismatico Howard
Hughes, l’eclettico e stravagante presidente
della TWA, che ebbe un ruolo chiave nel
tracciare le linee guida della specifica tecnica
per il nuovo aeroplano. A partire dal 1946 il
Constellation inaugurò una vera rivoluzione
sulle rotte a lungo raggio, un’era irripetibile che
lo collocò fra i simboli della rinascita postbellica.
Tutto ciò è reso alla perfezione anche dalle
immagini, scelte con cura e rappresentative
di quella cultura vocata alla speranza ed alla
ricostruzione caratteristica dell’epoca. I capitoli
ripercorrono l’evoluzione del “cigno” Lockheed
attraverso le varie versioni, dai primi L-049 al
celebre L-1049 “SUPER G”, fino allo sfortunato
L-1649 STARLINER, massima espressione
dei liner ad elica. Una parte corposa del libro
è dedicata alle numerose versioni militari in
servizio con USAF ed US Navy dal 1944 fino
al conflitto del Vietnam, anch’esse protagoniste
di una rivoluzione altrettanto importante, quella
che inaugurò l’inedita filosofia operativa dei
velivoli AEW da ricognizione ed allarme radar.
Gli EC-121 dell’USAF e gli analoghi WV-2
e WV-3 della US Navy si rivelarono infatti
essenziali per le missioni di scoperta a lungo
raggio verso i confini sovietici, contrastando
in tal modo l’imponente flotta di bombardieri
strategici sempre più minacciosa per la sicurezza degli Stati Uniti. Durante il conflitto in
Vietnam gli EC-121 USAF inaugurarono le
prime intercettazioni guidate dagli operatori di
bordo e svilupparono nuove tattiche e sensori
che diverranno poi la base per i successivi
AWACS. La US Navy contribuì invece alla
guerra fredda pattugliando gli oceani ed anche
con le rischiose missioni di spionaggio ELINT.
Viene poi analizzato il Constellation utilizzato
come aereo di stato dal presidente Eisenhower,
il celebre “Columbine III” divenuto molto noto
nel dopoguerra per le visite di stato di “Ike” e
di fatto precursore dell’Air Force One, nonché
le versioni spia RC-121 dell’USAF. In sintesi,
un ottimo libro dedicato agli appassionati dei
grandi aeroplani a pistoni, sia militari sia civili.

Marco de Montis, Rivista Italiana Difensa, Giugno 2022